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giovedì 17 settembre 2009

Lettera aperta al sindaco Pasquale Scelzo


copia della lettera inviata al sindaco di Brienza, Pasquale Scelzo







All’Attenzione del Sindaco Di Brienza
Pasquale Scelzo




Gentilissimo sindaco Pasquale Scelzo ,

Le scriviamo questa cordialissima lettera per invitarla a dare un segno di svolta alla deriva culturale senza precedenti che sta coinvolgendo la nostra nazione. E’ di pochi giorni fa la notizia che il sindaco leghista di Ponteranica ( Bergamo) ha fatto rimuovere una targa in onore dell’eroe Peppino Impastato. L’eroe siciliano morto nel 1978 per aver combattuto con tutto le sue forze la politica mafiosa di Cinisi, dando un pensiero innovativo e carico di Bellezza che fa diventare, Peppino Impastato, l’eroe della riscossa del sud. E’ inutile nascondere questa nuova questione meridionale che a causa delle continue interferenze leghiste si sta trasformando in un insistente attacco senza umanità verso la storia delle nostre terre, per far dimenticare anche ai giovani meridionali l’amore per la proprie radici e i propri eroi . A nostro avviso l’agire del primo cittadino di Ponteranica è un attacco grave non solo alla legalità e alla lotta alla mafia ma anche alla cultura di un sud che vuole reagire contro le ingiustizie e contro una politica chiusa nelle stanze del potere mafioso e corrotto. Peppino Impastato non è solo questo, il suo strappo verso quella famiglia mafiosa che lo aveva cresciuto, la sua voglia di cambiare, la sua accesa guerra al perbenismo della sua Cinisi, la sua resistenza ad un facile guadagno fatto a scapito dell’ambiente e una vivacità politica che lo ha portato a superare e a rompere le gabbie ideologiche, creano intorno alla figura di Peppino Impastato un esempio senza colore politico per i troppo passivi e disorientati giovani.

Bisogna dare un segno che da una parte rappresenti uno strappo alle politiche leghiste del nord e che dall’altra consolidi i valori di Bellezza, legalità e lotta alla mafia, osannati da Peppino Impastato.

Noi le chiediamo di seguire l’esempio della regione Lazio e del comune di Giffoni in provincia di Salerno ( entrambi hanno dedicato all’eroe una sala ), le chiediamo di dedicare un riconoscimento a Peppino Impastato tra le immortali pietre burgentine; una testimonianza rivolta all’Italia intera , dedicata ad un figlio come noi di questa terra violentata ed usurpata , un concittadino del nostro amato meridione. Dedicare all’eroe un po’ di spazio e alla cittadinanza burgentina, ai giovani un esempio da seguire sulla strada della legalità e della Bellezza.


Grazie per l’attenzione

Fraterni Saluti


Sinistra e Libertà

coordinamento di Brienza

Francesco Altavista e Giuseppe Lovito

capo-gruppo consiliare Rifondazione Comunista
Raffaele Santorufo



mercoledì 9 settembre 2009

Il nuovo corso dell'Invicta Burgentia

da " Il quotidiano della Basilicata"


Nuovo corso per il Burgentia
di Francesco Altavista



Brienza – Il nuovo corso che coinvolge la cittadella burgentina , invade prepotentemente anche l’unica squadra del paese e come capita spesso al nuovo corrisponde la fine di ciò che si considera vecchio , in questo caso finisce una tradizione lunga dieci anni della presidenza Romano e con lui la filosofia che ha guidato le scelte societarie dal 1998, data di nascita del sogno Invicta Burgentia. Finisce come una bella poesia , con metafore a corto respiro , emozioni , qualche lacrima, rassegnazione e con un po’ di rabbia. Finisce quella tradizione che è stata negli anni l’unica risorsa per i giovani burgentini amanti del calcio, senza arrivare alla retorica spicciola di chi vuole parlare di droga e alcool, un team per i giovani e dei giovani amava ripetere il presidente Giovanni Romano . Le difficoltà espresse dalla vecchia società dell’Invicta Burgentia hanno costretto il presidente a consegnare il titolo nelle mani dell’appena eletto sindaco Pasquale Scelzo , il quale ha consegnato il tutto ad una nuova società. A dir la verità i nomi della nuova direzione hanno un sapore già conosciuto , la cordata di imprenditori che si è assunta l’onere e l’onore di far vivere l’Inviata , nella maggior parte sono gli stessi che guidarono allora As Brienza calcio fallita qualche anno fa, dopo la retrocessione dall’Eccellenza. . Gli imprenditori di note aziende burgentine , tra le più grandi della città, sotto la guida di Rocco Grano colui che ha coordinato il tutto assumendosi da principio il dovere di costruire la società , hanno accettato quasi a sorpresa perché l’ex mister Giovanni Memoli ci aveva provato ma le risposte erano state negative. Il presidente della nuova società è Mario Margherita , alla vice –presidenza dovrebbe essere Tonino Laurino, segretario Rocco Grano , tesoriere Rocco Battista e responsabili giovanili , Aldo Cenci e Mario Viscardi. Richiamato ad allenare la squadra Pinuccio D’Elia che sostituirà Giovanni Memoli, nonostante quest’ultimo abbia concluso gli ultimi due campionati con il conseguimento dell’obiettivo , prima la promozione dalla seconda categoria e poi la salvezza. La filosofia che aveva guidato l’Invicta Burgentia inevitabilmente sarà diversa , perchè la società che fu dell’As Brienza calcio e che ora nel maggior parte è quella dell’Invicta ha avuto da sempre obiettivi forse più ambiziosi che in tante occasioni hanno portato la società a fare grossi errori, sviste che la nuova società a quanto sembra non vuole più commettere. “ Non avevo intenzione di rientrare dopo tre anni nel mondo del calcio burgentino” ci spiega Rocco Grano “ ma il sindaco ha richiesto il mio intervento nel richiamare quel gruppo di amici , per non perdere la squadra a Brienza, proprio ora che il nuovo campo è quasi completato” continua “ , l’obiettivo è quello di formare una polisportiva a Brienza , un punto di riferimento per i giovani “. Secondo Rocco Grano , la società non deve essere più la scusa per creare campanilismi e contrapposizioni tra la gente , richiamando a quella contrapposizione di fatto in politiche societarie riguardo ai giovani che diede vita l’Invicta Burgentia circa 11 anni fa . Sarà un campionato a detta della nuova società , secondo le potenzialità dei ragazzi e non si esclude la promozione. “

lunedì 7 settembre 2009

Intervista a Fiorella Mannoia prima del concerto a Viggiano

Fiorella e il destino di vivere la musica




di Francesco Altavista


LA VOCE di Fiorella Mannoia che incanta da anni il popolo Italiano e straniero, sarà ospitata in concerto gratuito il sette settembre a Viggiano. Fiorella Mannoia si concede gentilmente ad un’intervista con “ il quotidiano”
Fiorella Mannoia, non è stata sempre una cantante , ha cominciato nell’ambito artistico come stunt girl. Cosa si porta da quella esperienza e quando invece si è accorta di avere il dono del canto ?
L’esperienza da stunt girl è stato un periodo della mia vita , una parentesi che si è aperta e si è chiusa nel giro di pochi anni. In realtà non ho memoria di quando ho cominciato a cantare. Ho cominciato da piccolissima, mio padre era un musicista se pur dilettante, si accorse subito che avevo una voce particolare e questa attitudine alla musica, perciò ho sempre cantato. Mio padre mi faceva cantare continuamente. Avevo un destino segnato per fare la cantante .
L’arte di Fiorella Mannoia non è solo l’attitudine al canto ma anche ricerca che supera i confini , come nel lavoro “Onda Tropicale” . Un disco che riunisce grandi artisti della musica Brasiliana , un progetto che non ha eguali in Italia . Da cosa nacque l’ idea di “Onda tropicale” ?
La musica brasiliana è la più ricca del mondo. In Brasile ci sono centinaia di tipi di stile diversi; il Brasile è una fucina di musica. Io ho avuto sempre una passione per questo Paese, amo da sempre il Brasile. Ho avuto la fortuna di conoscere Caetano Veloso e Chico Buarque e da lì è nato quel progetto , un progetto ambizioso, credo che nessuno sia riuscito a riunire in un disco artisti di quel calibro, i più grandi artisti della musica brasiliana , dai quali ho imparato molto. Lo studio nella musica è importantissimo io credo che viviamo di collaborazioni , di curiosità.Lo scambio che c’è tra la musica dei popoli è alla base dello scambio della cultura , imparare quello che gli altri fanno, curiosare negli altri paesi , tutto questo credo sia la linfa di questo mestiere ma anche della vita.
Il confronto e lo studio sono importanti. Ma oggi non crede che a causa dei talent-reality show come “Saranno famosi “, X-factor ,la musica abbia perso questi due fattori ?
Se i reality servono a far uscire dei talenti, va bene. Ormai ci dobbiamo adeguare a tutto. Io preferirei un altro canale, mi piacerebbe dare spazio in altro modo . Ma se il mondo va in questa maniera bisogna adeguarsi ai tempi che cambiano. Servono a tirar fuori giovani voci come Giusy Ferreri ma questi dovranno comunque dimostrare nel tempo di non essere fenomeni estivi con la loro cultura, la loro intelligenza e facendo un lavoro su se stessi . Per farsi ascoltare i giovani non hanno che questi mezzi e poi è chiaro ognuno fa la strada che crede.
Ma secondo lei non è un sintomo, insieme alla crisi discografica che la musica in Italia sia in declino?
Io non credo che la musica sia in declino credo che il supporto fonografico sia in declino. L’avvento di internet ha portato ad una sorta di rivoluzione, così come abbiamo concepito il disco , la vendita,tutto questo sta cambiando.In quale direzione non sono all’altezza di prevederlo, ma di certo qualcosa sta cambiando. La musica non è in declino lo dimostrano i concerti di quelli che se lo meritano , sono sempre pieni di gente la musica live vive , vive un’epoca di splendore . La musica viene acquistata in altri modi , non nei negozi di dischi come era una volta :si scarica da internet. E’ cambiato l’approccio al supporto musicale, ecco perché c’è crisi discografica , perché è un settore vecchio.
L’ultimo lavoro porta il titolo il “ Movimento del dare “. Cosa Fiorella Mannoia ha dato in questi anni con la propria musica e cosa la musica può dare per migliorare le cose ?
Io penso di aver dato il lavoro di una cantante onesta che cerca di trasmettere emozioni , quando ci riesce. Non so bisognerebbe chiedere a chi mi segue; io faccio il mio lavoro come un onesto artigiano , faccio il mio mestiere in punta di piedi , faccio quello che sento , quello che mi piace, tutto sempre con onestà senza prendere in giro il pubblico. Non ho mai studiato a tavolino per sapere quale canzone era meglio per vendere di più . La speranza che quello che piacesse a me piacesse anche al pubblico. Torniamo al fatto che ognuno fa quello che sente ci sono miei colleghi che non sentono l’esigenza di occuparsi della cosa pubblica e anche loro hanno la mia stima e il mio rispetto. Ci sono poi quelli come me che non riescono a stare zitti . Io penso che essendo noi dei privilegiati sotto tutti i punti di vista, facciamo un mestiere meraviglioso , è nostro dovere , il dovere di chi ha , di dividere il proprio avere con gli altri . Cercare di mettersi al sevizio di chi non ha il nostro privilegio. E allora sento di mettermi al servizio , dove posso, dove servo e quando posso , di chi chiede aiuto .
Sarà a Viggiano un paese che era considerato la perla lucana, ora sotto ricatto come l’intera regione del più grande centro oli d’Europa . Come ultima battuta le chiedo un parere sulla Bellezza e l’ambiente
Io non mi riconosco più in questo Paese. Io amo l’Italia e per questo continuo a combattere. Questo era il Paese che poteva vivere con le Bellezze che ha .Si potrebbe vivere solo ed esclusivamente di Bellezza se questo Paese fosse valorizzato per la Bellezza che ha e non fosse continuamente deturpato dagli interessi economici di pochi. Potevamo vivere su quello che ci ha lasciato la storia e di quello che ci ha concesso la generosa natura . Siamo stati capaci di distruggere tutto o quasi tutto. Gli interessi economici purtroppo in Italia vincono troppo spesso. C’è un libro che si chiama “ Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar, nel quale c’è una frase “ Chi ama la Bellezza la trova ovunque”, bisogna saperla cercare e proteggere.

mercoledì 2 settembre 2009

Anni Ribelli vs APT Basilicata

da " Il quotidiano della Basilicata"


Un evento trascurato

di Francesco Altavista



Brienza – Gli Organizzatori della manifestazione “Notti al castello - Anni Ribelli” a Brienza sono sul piede di guerra contro APT Basilicata. La quarta edizione di notti al castello ha avuto quest’anno la particolarità e l’intuizione di rivivere attraverso , proiezione di film , mostre fotografiche , manifesti politici e musica dal vivo , gli anni ribelli dal 1967 al 1977. L’APT Basilicata però ha negato il finanziamento alla manifestazione e gli organizzatori hanno preparato prima un ricorso per riesaminare il progetto e in caso di mancata accettazione , preparano un ricorso al Tar. Sotto accusa alcune parti del bando di partecipazione. Le domande sono state valutate da una commissione dell’APT con l’aggiunta di un dipendente regionale , secondo due modalità. Le lamentele rientrano tutte nella seconda modalità cioè: valutazione di merito dove il massimo per criterio è stato di 15 punti. . Per quando riguarda i primi tre criteri di valutazione non c’è nulla da eccepire perché sono gli unici criteri oggettivi. Le note dolenti secondo gli organizzatori burgentini arrivano al quarto criterio : la qualità, dove hanno ricevuto solo 10 punti per criterio. Questo criterio si articola in tre punti : l’eccezionalità, la peculiarità e l’originalità . In questi tre punti i burgentini a loro dire hanno subito un torto. Per quanto riguarda l’eccezionalità, spiega il bando: manifestazione che aggiunge elementi che diversificano l’offerta turistica. Gli organizzatori “Ribelli” ci spiegano che la manifestazione deve essere considerata eccezionale secondo due punti : perché consente l’aperture di luoghi e chiese che normalmente a Brienza sono chiusi e in quei lunghi sono state inseriti contenuti quali per esempio mostre che normalmente non ci sono. Secondo punto in questione per i burgentini : l’originalità. Ribadiscono i promotori di “ Anni Ribelli” : c’è un solo precedente in Italia di una manifestazione sugli anni settanta , della Biennale di Milano . L’ultima questione sulla Peculiarità cioè iniziative particolarmente legate al territorio, la manifestazione anni ribelli si è svolta totalmente nel borgo antico di Brienza, in luoghi , quelli più antichi a volte abbandonati dall’intervento pubblico. Inoltre questi criteri di qualità anche all’occhio non esperto risultano troppo vaghi e generici , qualcuno potrebbe ipotizzare che la generalità dei criteri va a favore di manovre clientelari . Un altro punto particolare del Bando è la differenziazione in categorie. Gran parte dei progetti delle altre categorie ( per esempio turismo gastronomico) visibilmente più superficiali dal punto di vista culturale e organizzativo come le ” Cantine Aperte” di Sant’angelo LE fratte che pur essendo una manifestazione di grande rispetto non può sottrarre risorse ai grandi eventi culturali. Il presidente dell’APT, Perri qualche giorno fa si è detto soddisfatto della manifestazione “La Grancia” perché aveva mobilitato circa 2000 persone al giorno, a Brienza “ Anni Ribelli “ numeri alla mano , ha portato circa 1500 persone al giorno nel castello più altre persone non entrate nella fantastica fortezza che superano di gran lunga i numeri della Grancia in quanto a partecipazione. I burgentini ribelli non si fermeranno e se c’è qualcosa di poco chiaro nelle attribuzioni dei contributi,è giusto che si vada avanti.